Screenshot 2025 01 22 at 13 40 28 Clan dei marsigliesi arresti Clan dei marsigliesi NonciclopediaIl clan dei marsigliesi (conosciuta anche come banda delle tre B) era un'organizzazione criminale di stampo mafioso nata a Roma nel 1973 e operante tra Francia e Italia durante la prima metà degli anni settanta.

Attraverso il traffico degli stupefacenti e una serie di redditizi sequestri di persona, il gruppo divenne un'autentica industria del crimine, il primo capace di esercitare un certo controllo sul territorio, facendo fare un notevole salto di qualità alla piccola delinquenza di borgata romana.

Screenshot 2025 01 22 at 13 38 37 Albert Bergamelli Cerca con GoogleL’Italia, terra di misteri irrisolti, è da sempre terreno fertile per le organizzazioni criminali. Una di queste è il clan dei Marsigliesi che conosce una stagione breve e intensa tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Milano e Roma. “Marsiglia è da sempre un centro nevralgico dei traffici illegali, basti pensare che dal 1945 agli anni Settanta con la famosa French Connection, i francesi hanno inondato gli Stati Uniti di eroina”, racconta lo scrittore Massimo Carlotto, che dal cantore del crimine marsigliese, Jean Claude Izzo, si è fatto ispirare per molti dei suoi romanzi. Ed è proprio da Marsiglia che, nei primi anni Sessanta, arrivano in Italia alcuni criminali che si comportano come gangster americani e che presto si inseriscono nel sottobosco criminale del nostro Paese, a colpi di rapine e di sequestri. I loro nomi, Albert Bergamelli, Jacques Berenguer, Maffeo Bellicini sono per anni tra quelli dei ricercati più imprendibili d’Italia. “I Marsigliesi furono un clan che cambiò il modo di fare crimine in Italia. Il loro alto tenore di vita e l’aspetto elegante nascondevano sfrontatezza e ferocia con cui perpetrarono i loro crimini. Furono celebri i loro sequestri di persona, e i rapporti con criminali milanesi come Francis Turatello o boss romani come Danilo Abbruciati”, così spiega il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.

Rimangono celebri i sequestri che attuano tra il 1975 e il 1978, tra cui quello del gioielliere Gianni Bulgari. Dai rapimenti, il clan dei Marsigliesi avrebbe ricavato oltre quattro miliardi di lire, soldi che, in parte, potrebbero essere finiti anche nelle tasche di oscuri mandanti, per altri scopi legati alla politica e anche alla massoneria. La parabola dei marsigliesi si conclude alla fine degli anni Settanta tra inchieste e processi che inchiodano i gangster francesi e i loro sodali italiani al loro destino di ergastolani.