Partecipò alla Resistenza durante la seconda guerra mondiale, fu catturato dai fascisti, condotto a San Vittore e quindi torturato barbaramente senza che riuscissero ad ottenere una sola informazione. Questa fama di duro gli valse anche l’entrata di diritto nella Banda Dovunque, una gang di professionisti del crimine che portarono a termine numerose rapine nel nord Italia. Quello che però rese famoso Ciappina fu la Rapina di via Osoppo nella quale pare abbia avuto un ruolo di primissimo piano. La rapina divenne famosa perché architettata in modo che non ci fu spargimento di sangue e perché fruttò la bellezza di 580 milioni in un’epoca che lo stipendio di un operaio si aggirava intorno alle 50.000 lire.
Quasi sempre sfuggito alle maglie della legge per cavilli legali si ripeté nella rapina di Piazza Diaz ai danni della Cariplo ma anche in questo caso uscì indenne dal processo. Mai sparato un colpo di pistola in vita sua Ciappina fa parte di quei malavitosi romantici. Personaggio solitario e schivo che vive oggi nell’anonimato. Un vero dritto.