La giustizia nel Medioevo: dalla gogna al patibolo
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Nel XVIII secolo Voltaire scrisse: «Là dove manca la carità, la legge è sempre crudele». L’osservazione era valida per la sua epoca, ma rispecchiava ancor di più la situazione della giustizia in età medievale. A quel tempo i malviventi non avevano certo vita facile: lo squilibrio tra la gravità del crimine e la durezza della pena era enorme. Il carcere era semplicemente il luogo dove i prigionieri erano reclusi in attesa della sentenza decisiva, non il castigo per i delitti perpetrati, così come lo intendiamo oggi; del resto tenere un condannato in prigione per anni era giudicata un’inutile spesa.
Esistevano delle sanzioni di tipo economico, compresa la confisca totale dei beni o l’esilio, che per gli appartenenti alle classi agiate non costituiva una punizione molto severa, ma si rivelava assai più grave per i meno abbienti. Infatti, se evitavano così la morte nella propria patria, gli esiliati dei ceti umili, privati dei loro averi e del sostegno della famiglia, spesso andavano inevitabilmente incontro al patibolo là dove cercavano rifugio.
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Punizioni e condanne in epoca romana
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Ad Ercolano c’è un’iscrizione su un pilastro in cui si indica obbliga a non lasciare rifiuti e le sanzioni applicate a chi non rispetta il divieto. Una domanda che ci viene posta spesso anche durante i tour a Pompei è “quali erano le punizioni per chi commetteva dei crimini?”.
Oltre al pagamento di sanzioni più o meno elevate a seconda del crimine e alla lex talionis, che consentiva al soggetto offeso di infliggere lo stesso danno ricevuto, vi erano reati gravi che erano puniti con la pena di morte. I romani misero appunto molteplici modi per eseguire condanne a morte che variavano a seconda del reato, del condannato e della vittima. Lo scopo della punizione era riparare ad un torto subito da un dio o da un’autorità familiare o politica, consentire la vendetta a chi ha subito l’offesa e mostrare a tutti il destino di coloro che trasgrediscono la legge. Spesso le condanne assumono connotati di rituali, altre diventano un momento di spettacolo da mettere in scena all’anfiteatro.