A fine novembre 1995 riprendono gli scavi nei terreni di via Brazzetto e durano poco. Il 1° dicembre 1995 viene trovato il terzo corpo. Il corpo è sotterrato a oltre due metri di profondità, saponificato, avvolto in diversi strati di giornale e giri di pellicola. È il corpo della povera Claudia Pulejo, scomparsa il 15 gennaio 1994, la sera in cui doveva incontrare Stevanin. È morta probabilmente per asfissia. A dicembre 1995 è sospettato per tre omicidi: Claudia, Biljana e la sconosciuta del fosso. Le prime due erano sotterrate nei terreni del cascinale di via Brazzetto, l’altra in un fosso vicino a un altro terreno.

Iniziano le ipotesi, alcune strane e altre meno. Nel 1992 muore la sorella di Claudia Pulejo, Cristina. Si pensa a un incidente, un pirata della strada, qualcuno l’ha investita e lasciata in mezzo alla strada. Chi la trova dice che è stesa in mezzo alla strada ma nessuno approfondisce la sua morte, se davvero per incidente o no.

Nel 1995 spuntano alcune ipotesi su questo caso ma rimarranno tali. Gli inquirenti contano un altro possibile omicidio: una ragazza fotografata. Nelle fotografie ci sono pose di pratiche sessuali spinte, come il fisting, e gli inquirenti ritengono sia morta in alcuni scatti. Sospettano abbia ucciso una ragazza sconosciuta, con segni di tossicodipendenza sulle braccia, presente in molti scatti. In alcuni scatti è ai giardinetti di Legnago con un giornale in mano, forse di primi anni Novanta. Non si sa chi sia e se sia morta. Sospettano di lui anche per l’omicidio di Roswita Adlassnig. È una prostituta di origini austriache di 23 anni. Lavora da qualche tempo nel veronese ma sparisce l’8 maggio 1993, come da denuncia dell’amica Petra. Roswita è scomparsa dopo essere salita in auto con un cliente e di lei non si saprà mai nulla.